Nel 2014 gli schemi di bonifico e addebito diretto SEPA (Single Euro Payments Area) hanno definitivamente sostituito i corrispondenti schemi nazionali.
Dal 1° febbraio 2016 le imprese dovranno utilizzare lo standard ISO 20022 XML per l’invio di ordini di bonifico e addebito diretto in forma raggruppata: si tratta di un obbligo normativo ma anche di un’opportunità per rendere più efficienti i processi aziendali.

FreeGEST supporta questo nuovo tipo di file XML per la gestione automatica degli ordini di pagamento previsti all’interno dei moduli.

 

Cos’è la SEPA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quali benefici per le imprese?


 

 

 

 

 

 

 

Cosa resta ancora da fare per le imprese?

 

 

Quali saranno i nuovi standard CBI?

 

 

Bonifico SEPA

 

 

 

 

 

 

SEPA Direct Debit

 

 

 

 

Link utili

L’Area Unica dei Pagamenti in Euro (Single Euro Payments Area – “SEPA”) è l’area comprendente 34 paesi europei in cui cittadini, imprese e pubbliche autorità possono effettuare o ricevere pagamenti in euro alle stesse modalità, diritti ed obblighi, indipendentemente dalla loro ubicazione.

19 paesi della UE che utilizzano l’euro come loro valuta (Italia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Austria, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Slovenia, Cipro, Malta, Lettonia, Lituania, Estonia e Slovacchia)
9 paesi della UE che utilizzano una valuta diversa dall’euro sul territorio nazionale ma effettuano comunque pagamenti in euro (Regno Unito, Svezia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia)
6 paesi europei esterni all’UE che utilizzano una valuta diversa dall’euro ma effettuano pagamenti in euro
(Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Principato di Monaco e San Marino).

Il regolamento UE 260/2012 ha fissato le regole per la migrazione agli schemi di bonifico e addebito diretti SEPA.

Negli ultimi anni i Paesi europei si sono impegnati nella realizzazione della SEPA attraverso l’adozione di nuovi strumenti di pagamento comuni da utilizzare per disporre operazioni di addebito diretto e di bonifico caratterizzati da un insieme di regole e meccanismi di funzionamento condivisi dalle comunità bancarie di tutti i Paesi aderenti alla SEPA.

I benefici del passaggio agli strumenti condivisi riguardano tutti gli attori coinvolti nella catena del pagamento.
Le imprese, in particolare, avranno la possibilità di inviare e ricevere pagamenti in Europa a partire da un unico conto e utilizzando le medesime procedure: la gestione delle attività di tesoreria potrà in tal modo essere largamente razionalizzata con conseguenti benefici organizzativi e di costo.
L’utilizzo di formati standardizzati a livello europeo permette alle imprese di integrare le procedure utilizzate per i pagamenti con più avanzate procedure aziendali (es. fatturazione elettronica); sarà quindi possibile gestire con maggiore efficienza non solo le disposizioni di incasso e pagamento ma anche la connessa rendicontazione e, con essa, la riconciliazione dei flussi contabili e commerciali.

La possibilità di utilizzare i servizi di qualunque banca aderente alla SEPA innalzerà la cifra concorrenziale del mercato dei pagamenti, stimolando l’avanzamento competitivo della frontiera tecnologica e una spinta al ribasso del prezzo di offerta dei servizi.

I nuovi strumenti di pagamento europei sono disponibili già da alcuni anni e rappresentano un’alternativa agli esistenti strumenti di pagamento nazionali. La loro adozione non è stata sino ad ora obbligatoria, ma lasciata alla libera volontà degli utilizzatori dei servizi di pagamento nell’ambito di quello che è stato definito come “periodo di migrazione“.

Entro il 1° febbraio 2016 le imprese, se non hanno già provveduto, devono adeguare i formati di comunicazione con la propria banca, o altro prestatore di servizi di pagamento, utilizzando messaggi basati sullo standard ISO 20022 XML. Tale previsioni riguarda le disposizioni di bonifico e di addebito diretto trasmesse al proprio prestatore di servizi di pagamento in forma aggregata tramite file contenenti una o più disposizioni.

In Italia il colloquio telematico tra le aziende e i prestatori di servizi di pagamento nella tratta cliente si avvale principalmente degli standard definiti dal Consorzio CBI (Customer to Business Interaction), che garantisce l’allineamento delle specifiche funzioni relative al bonifico SEPA (Direct Debit –SDD) con lo standard internazionale ISO 20022 XML.
Dal 1° febbraio 2016 gli standard CBI di Bonifico bancario, Bonifico estero, R.I.D. verranno dismessi in favore delle corrispondenti funzioni ISO 20022 XML.

Il bonifico in euro all’interno dell’Area SEPA sarà gestito dallo strumento di pagamento di base Sepa Credit Transfer (SCT). Queste le sue principali caratteristiche:

  • le operazioni sono denominate esclusivamente in Euro senza limiti di importo
  • il tempo massimo di esecuzione è un giorno lavorativo, indipendentemente dal paese Sepa di destinazione
  • principio di tariffazione SHARE – l’ordinante e il beneficiario sostengono rispettivamente le spese applicate dalla banca ordinante e da quella beneficiaria
  • l’importo originale del pagamento viene sempre trasferito interamente senza deduzioni sino al beneficiario
  • l’IBAN è l’unico identificativo da utilizzare nell’esecuzione dei pagamenti
  • le informazioni sul pagamento (remittance information) potranno avere al massimo 140 caratteri

 

È il nuovo strumento di incasso europeo che andrà a sostituire l’attuale prodotto RID (ordinario o veloce). Il Sepa Direct Debit (SDD) consente, alle medesime condizioni, la raggiungibilità di tutti i conti bancari nell’area Sepa che ammettono addebito diretto.
Il Sepa Direct Debit è attivato esclusivamente dal Creditore in virtù di un mandato ricevuto dal Debitore. Il mandato è il documento, cartaceo o elettronico, firmato dal debitore e che autorizza il creditore a inviare disposizioni di incasso a valere sul conto corrente del debitore.

L’organo decisionale e di coordinamento del settore bancario europeo per la creazione della SEPA è l’EPC (European Payments Council), il quale ha definito il piano autoregolamentare volto a rendere possibile il passaggio graduale dagli strumenti di pagamento nazionali a quelli paneuropei.
Maggiori dettagli ed informazioni circa la posizione del sistema italiano rispetto alla migrazione alla SEPA e in merito agli strumenti SEPA approvati dall’EPC sono reperibili sul sito SEPA-ABI e visionando il Piano Nazionale di Migrazione approvato dal Comitato Nazionale di Migrazione in data 4 maggio 2007 e i suoi eventuali aggiornamenti.