Nel 2014 gli schemi di bonifico e addebito diretto SEPA (Single Euro Payments Area) hanno definitivamente sostituito i corrispondenti schemi nazionali. FreeGEST supporta questo nuovo tipo di file XML per la gestione automatica degli ordini di pagamento previsti all’interno dei moduli. |
Cos’è la SEPA
Quali benefici per le imprese?
Cosa resta ancora da fare per le imprese?
Quali saranno i nuovi standard CBI?
Bonifico SEPA
SEPA Direct Debit
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L’Area Unica dei Pagamenti in Euro (Single Euro Payments Area – “SEPA”) è l’area comprendente 34 paesi europei in cui cittadini, imprese e pubbliche autorità possono effettuare o ricevere pagamenti in euro alle stesse modalità, diritti ed obblighi, indipendentemente dalla loro ubicazione. 19 paesi della UE che utilizzano l’euro come loro valuta (Italia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Austria, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Slovenia, Cipro, Malta, Lettonia, Lituania, Estonia e Slovacchia) Il regolamento UE 260/2012 ha fissato le regole per la migrazione agli schemi di bonifico e addebito diretti SEPA. Negli ultimi anni i Paesi europei si sono impegnati nella realizzazione della SEPA attraverso l’adozione di nuovi strumenti di pagamento comuni da utilizzare per disporre operazioni di addebito diretto e di bonifico caratterizzati da un insieme di regole e meccanismi di funzionamento condivisi dalle comunità bancarie di tutti i Paesi aderenti alla SEPA. I benefici del passaggio agli strumenti condivisi riguardano tutti gli attori coinvolti nella catena del pagamento. La possibilità di utilizzare i servizi di qualunque banca aderente alla SEPA innalzerà la cifra concorrenziale del mercato dei pagamenti, stimolando l’avanzamento competitivo della frontiera tecnologica e una spinta al ribasso del prezzo di offerta dei servizi. I nuovi strumenti di pagamento europei sono disponibili già da alcuni anni e rappresentano un’alternativa agli esistenti strumenti di pagamento nazionali. La loro adozione non è stata sino ad ora obbligatoria, ma lasciata alla libera volontà degli utilizzatori dei servizi di pagamento nell’ambito di quello che è stato definito come “periodo di migrazione“. Entro il 1° febbraio 2016 le imprese, se non hanno già provveduto, devono adeguare i formati di comunicazione con la propria banca, o altro prestatore di servizi di pagamento, utilizzando messaggi basati sullo standard ISO 20022 XML. Tale previsioni riguarda le disposizioni di bonifico e di addebito diretto trasmesse al proprio prestatore di servizi di pagamento in forma aggregata tramite file contenenti una o più disposizioni. In Italia il colloquio telematico tra le aziende e i prestatori di servizi di pagamento nella tratta cliente si avvale principalmente degli standard definiti dal Consorzio CBI (Customer to Business Interaction), che garantisce l’allineamento delle specifiche funzioni relative al bonifico SEPA (Direct Debit –SDD) con lo standard internazionale ISO 20022 XML. Il bonifico in euro all’interno dell’Area SEPA sarà gestito dallo strumento di pagamento di base Sepa Credit Transfer (SCT). Queste le sue principali caratteristiche:
È il nuovo strumento di incasso europeo che andrà a sostituire l’attuale prodotto RID (ordinario o veloce). Il Sepa Direct Debit (SDD) consente, alle medesime condizioni, la raggiungibilità di tutti i conti bancari nell’area Sepa che ammettono addebito diretto. L’organo decisionale e di coordinamento del settore bancario europeo per la creazione della SEPA è l’EPC (European Payments Council), il quale ha definito il piano autoregolamentare volto a rendere possibile il passaggio graduale dagli strumenti di pagamento nazionali a quelli paneuropei. |
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